Terroir
è un termine francese che “[…] si riferisce a un’area nella quale la
conoscenza collettiva delle interazioni tra caratteri fisici e biologici
dell’ambiente permette la sua evoluzione attraverso l’applicazione di
pratiche colturali. Questa interazione crea caratteristiche distintive
per i prodotti che hanno origine in quest’area. Il Terroir comprende una
specificità di suolo, di topografia, di clima, di paesaggio e di
biodiversità» (ripreso dalla definizione dell’OIV, l’Organizzazione
Internazionale della Vite e del Vino). Ciò conferisce ai vini prodotti
caratteristiche di pregio e tipicità.
La sostenibilità è un concetto complesso e sfaccettato, che assume un
modello multidimensionale di sviluppo, ponendo limiti all’intervento
dell’uomo e valorizzando la capacità di auto-rigenerazione che la natura
stessa possiede. Esso si pone come obiettivo primario il miglioramento
della condizione umana dal punto di vista socio-economico e della
qualità ambientale.
Quelli di terroir e di sostenibilità sono dunque due concetti tra loro
molto vicini integrabili attraverso i sistemi di calcolo che prevedono
gli impatti sull’ambiente. Tra questi sistemi di calcolo, l’ indicatore
Vigneto è stato pensato allo scopo di differenziare le opzioni di
gestione della coltura, integrando le conoscenze provenienti da settori
diversi come l'economia, l'ecologia, l’ agronomia, la chimica e la
fisica. E’ stato così possibile offrire una visione sintetica e organica
dell'impatto ambientale del prodotto.
Due sono i gruppi che utilizzano l’indicatore Vigneto: il gruppo dei
consumatori, ovvero gli utenti che acquistano un vino la cui
sostenibilità è certificata; il gruppo dei vitivinicoltori, che
acquisisce a monte il modello dell’indicatore affinché sia garantita la
qualità del percorso di produzione, nel rispetto dell’ambiente e per
migliorare le pratiche e le tecnologie adottate.
Sono stati identificati cinque comparti ambientali da proteggere: acqua,
aria, suolo, organismi viventi e società e sono, quindi, stati
individuati 6 indicatori:
• “Strategia di difesa”: minimizza il rischio ambientale connesso all'uso dei pesticidi.
• “Concimazione” : valuta il rischio degli effetti potenzialmente
nocivi (eccesso di nutrienti nel suolo, contaminazione dei corpi idrici,
cambiamenti nella biodiversità).
• “Fertilità”: premia chi fa uso dell’inerbimento temporaneo o permanente e chi apporta sostanza organica al vigneto.
• “Compattamento del suolo”: promuove le pratiche che preservano la
struttura del suolo e favoriscono la penetrazione di radici e acqua.
• “Erosione”: limita la perdita dello strato superficiale di suolo obbligandone l’inerbimento, almeno temporaneo.
• “Paesaggio”: viene valutato sia in termini strutturali, incentivando
la diversificazione e l’introduzione di aree naturali, sia in termini
gestionali perché tiene conto della manutenzione.
Gli indicatori sono stati implementati su una piattaforma WebGIS che
richiede una conoscenza informatica elementare; permette una facile
condivisione delle informazioni tra gli attori coinvolti nel processo di
valutazione della sostenibilità; richiede una quantità ragionevole di
input, generalmente disponibili sui registri aziendali.
Per migliorare il processo di apprendimento dell’utente si è scelto di
utilizzare l'inferenza Fuzzy, il cosiddetto ragionamento “sfumato” che
alla dicotomia vero/falso sostituisce schemi che si intersecano: si
possono avere, nello stesso tempo, affermazioni logiche non
completamente vere e non completamente false. E’ possibile, in tal modo,
esprimere da un lato una valutazione definitiva sul grado di
sostenibilità raggiunto in un territorio e, dall’altro, permettere al
produttore d’individuare la direzione più opportuna verso la quale
dirigersi.

Matteo Balderacchi, PhD
Centro di Ricerca Opera